Si presenta in forma di polvere bianca, inodore, a granulometria mista. Chimicamente si presenta in forma meno dissociata dell’acido tartarico, pertanto è più stabile nel corso della produzione di alcol, in quanto i suoi sali sono più solubili. In termini di consumo microbiologico è interessante per l’industria enologica, in quanto l’isomero D non viene metabolizzato dai batteri che partecipano alla fermentazione malolattica.